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Affitto di un anno: cosa succede alla scadenza?

25 Luglio 2024
Affitto di un anno: cosa succede alla scadenza?
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Affitto transitorio o per studenti universitari: bisogna dare la disdetta con preavviso?

Un nostro lettore ha firmato un contratto di affitto di un anno. Il proprietario gli ha riferito che, alla scadenza, potrà andare via anche senza preavviso. In quel momento gli verrà restituita la cauzione. L’inquilino ci chiede pertanto se le cose stiano davvero così o se debba compiere ulteriori attività per interrompere il decorso dei canoni e non trovarsi a dover pagare poi delle mensilità “non volute”. Cerchiamo dunque di comprendere come funziona l’affitto di un anno e cosa succede alla scadenza.

Non abbiamo elementi sufficienti per comprendere di quale tipo di contratto di locazione si tratti, ma possiamo già escludere quelli a canone concordato (che sono di durata di 3+2 anni), a canone libero (della durata di 4+4 anni) e gli affitti brevi (non superiori a 30 giorni). Non restano che la locazione a uso transitorio e quella per studenti universitari. Vediamoli singolarmente.

Indice
Cosa succede alla scadenza dell’affitto transitorio?
Cosa succede alla scadenza dell’affitto per studenti universitari?

Cosa succede alla scadenza dell’affitto transitorio?
La locazione per esigenze transitorie può avere durata fino a 18 mesi (non è stabilita invece una durata minima). Può essere utilizzata quando una delle due parti ha necessità solo temporanee derivanti, ad esempio, da mobilità lavorativa e connesse allo studio, all’apprendistato e formazione professionale, all’aggiornamento ed alla ricerca di soluzioni occupazionali. Tali esigenze devono essere individuate nella contrattazione territoriale tra le organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente rappresentative e vanno indicate nel contratto.

Nei contratti di locazione ad uso transitorio non è necessario dare la disdetta, perché la cessazione del contratto si verifica in automatico, al termine del periodo prestabilito. Pertanto, nel caso di specie, è vero ciò che ha detto il locatore: l’inquilino non deve inviare alcuna lettera raccomandata né tantomeno è tenuto a farlo con un preavviso. La risoluzione del contratto, infatti, non necessita di comunicazioni. Sicché, non scatterà neanche l’obbligo di pagare ulteriori somme una volta scaduto l’affitto, a meno che l’inquilino non liberi l’immobile.

A quel punto, il locatore dovrà restituire la cauzione se l’immobile non risulta danneggiato.

Se le ragioni della transitorietà sono collegate a esigenze del locatore, quest’ultimo deve necessariamente confermarle prima della scadenza, mediante apposita comunicazione al conduttore. Viceversa, se quest’ultimo rimane nel godimento dell’immobile, il contratto sarà regolato secondo la disciplina ordinaria, con durata di 4 anni, rinnovabile per altri 4 anni.

Cosa succede alla scadenza dell’affitto per studenti universitari?
Nel caso invece di locazione a studenti universitari, la durata minima è di 6 mesi e quella massima di 3 anni. L’inquilino che vuol recedere dal contratto deve comunicarlo al locatore con un preavviso di minimo 1 mese e massimo 3 mesi (a seconda di cosa è previsto in contratto). Se non invia la lettera di disdetta, la locazione si rinnova automaticamente per un periodo di altri due anni.

Dunque, in tale ipotesi, la rassicurazione verbale del locatore non può essere una sufficiente garanzia per il conduttore che voglia evitare di trovarsi a dover poi pagare altri due anni di canone. Si suggerisce quindi, al di là delle intese verbali, di far sempre seguire una disdetta con raccomandata o consegnata a mani e controfirmata per accettazione.

Il conduttore può recedere dal contratto per gravi motivi, previo avviso da recapitarsi mediante lettera raccomandata almeno 3 mesi prima della data di cessazione.

Visto su: La legge per tutti

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