Sconti sulle tasse: prima casa o abitazione principale?
Sconti sulle tasse: prima casa o abitazione principale?
imu, Tasi, imposta di registro e IVA: qual è la differenza tra i due concetti.
Quando si parla di tasse sugli immobili, si sa che, dalla porta o dalla finestra, arrivino sempre gli sconti per chi vive nella “prima casa”. Ma spesso si tende a fare confusione perché si ignora la profonda differenza che c’è tra il concetto di “prima casa” e quello “abitazione principale”: entrambi rilevano sì per bonus fiscali, ma diverse sono le imposte che entrano in gioco.
PRIMA CASA
Il concetto di prima casa attiene agli sconti fiscali previsti nel momento in cui il contribuente acquista un immobile e riguarda solo l’imposta di registro (se si acquista da privato), l’IVA (se si acquista da impresa di costruzioni), l’imposta ipotecaria e catastale.
In particolare, si ottiene una riduzione dell’imposta di registro al 2% (se da azienda di costruzioni, invece, l’IVA è al 4%) e un’imposta ipotecaria e catastale di complessivi 100 euro.
In tal caso, per poter usufruire dell’agevolazione, non è necessaria la residenza nell’abitazione in questione, ma è sufficiente l’impegno a trasferirvisi entro 18 mesi e di non rivendere l’immobile per i successivi 5 anni.
ABITAZIONE PRINCIPALE
Le agevolazioni previste per l’abitazione principale riguardano invece l’Imu e il calcolo della Tasi. In tal caso, se si vuol usufruire dello sconto – che prevede l’esenzione integrale dall’IMU – il requisito della residenza è necessario e dovrà risultare dai registri anagrafici comunali.