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Quanto si paga per registrare un contratto di affitto?

1 Settembre 2017
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Quanto si paga per registrare un contratto di affitto?

Per registrare un contratto di locazione occorre pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo: l’importo varia a seconda del tipo di immobile.

Tutti i contratti di locazione che hanno una durata di almeno 30 giorni devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Per registrare un contratto di locazione occorre pagare l’imposta di registro e l’imposta di bollo [1].

Vediamo esattamente quanto si paga per registrare un contratto di affitto.
Registrazione affitto: quanto si paga?

Non si può dare una cifra precisa perché l’importo dovuto varia a seconda dell’immobile locato o affittato:

fabbricati a uso abitativo: 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità. Facciamo un esempio pratico: immaginiamo un contratto di locazione di 4 anni, con un canone mensile di 350 euro per un corrispettivo annuo di 4.200 euro. La prima imposta da pagare per registrare il contratto ammonterà a 84 euro da moltiplicare per i 4 anni previsti dal contratto;
fabbricati strumentali per natura (quelli, cioè, che non possono essere usati per un uso diverso da quello loro proprio se non trasformandoli radicalmente): 1% del canone annuo, se la locazione è effettuata da soggetti passivi Iva, 2% del canone, negli altri casi;
fondi rustici: 0,50% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità;
altri immobili: 2% del corrispettivo annuo moltiplicato per il numero delle annualità.

All’imposta di registro va aggiunta quella di bollo che ammonta a 16 euro per ogni copia da registrare, ogni 4 facciate scritte del contratto o comunque ogni 100 righe. Poiché un modello di contratto di locazione prevede, in genere, 5-6 pagine, ciò significa altre 32 euro d’imposta di bollo.

La legge prevede una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro per i contratti di locazione a canone concordato, riguardanti immobili che si trovano in uno dei Comuni ad elevata tensione abitativa. In questo modo, il corrispettivo annuo da considerare per il calcolo dell’imposta va assunto per il 70%. Per il primo anno, il versamento non può essere inferiore a 67 euro.

Per i contratti che durano più anni (i contratti pluriennali) si può scegliere tra più possibilità:

pagare, al momento della registrazione, l’imposta dovuta per l’intera durata del contratto (2% del corrispettivo complessivo). In questo caso, si ha diritto a uno sconto pari alla metà del tasso di interesse legale (0,5% per il 2015 e 0, 2% a partire dal 1° gennaio 2016) moltiplicato per il numero delle annualità. Chiaramente, se il contratto viene disdetto prima della scadenza fissata, si può ottenere il rimborso dell’importo pagato per le annualità successive a quella in cui avviene la disdetta anticipata;
pagare anno per anno (2% del canone relativo a ciascuna annualità, tenendo conto degli aumenti Istat), entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità.

Nel caso in cui l’inquilino abbia versato una cauzione, su questo importo non è dovuta l’imposta di registro, a meno che a pagarla non sia stato un terzo estraneo al rapporto: in simile ipotesi va versata l’imposta nella misura dello 0,50%.
Registrazione affitto: quanto costa con la cedolare secca?

Si può anche optare per la cedolare secca sugli affitti che sostituisce Irpef e addizionali. In pratica, utilizzando la cedolare secca vengono sostituite:

Irpef (comprese le relative addizionali);
imposta di registro del contratto di locazione;
imposta bollo.

Specificando nel modello RLI (vedi sotto) che si tratta di un contratto di locazione con cedolare secca, le varie imposte saranno sostituite da un unico contributo pari al 21% sul canone di locazione stabilito.
Registrazione affitto: chi paga?

Locatore e conduttore pagano in solido l’intera somma dovuta: significa che ciascuno risponde per l’intera cifra.
Registrazione affitto: come si fa?

La registrazione può essere fatta con metodo cartaceo o telematico tramite il software “Contratti di locazione e affitto di immobili (RLI)”. Quest’ultimo metodo è obbligatorio per:

i soggetti (parte del contratto) che possiedono almeno 10 unità immobiliari;
gli agenti immobiliari per i contratti formati per scrittura privata non autenticata e stipulati a seguito della loro attività per la conclusione degli affari.

Per la registrazione cartacea è necessario presentare presso un qualunque ufficio dell’Agenzia delle Entrate i seguenti documenti:

2 copie con firma in originale del contratto (ed eventuali allegati) in bollo (che deve avere data non successiva a quella del contratto). Se il contratto è verbale, serve la denuncia redatta in doppio originale su modello dell’Agenzia, sottoscritto anche da uno solo dei contraenti;
modello Registrazione Locazione Immobili (RLI), contenente le informazioni sul contratto;
ricevuta di versamento dell’imposta effettuato con mod. F24 Elide oppure, in alternativa, modello di richiesta di addebito delle imposte di bollo e di registro sul proprio c/c tramite il modello richiesta di addebito su conto corrente bancario;
in caso di richiesta di registrazione di più contratti, il mod. RR.

Registrazione affitto: e se pago in ritardo?

La registrazione di un contratto di affitto deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di stipulazione: se questo termine non viene rispettato si rischiano sanzioni salate, a seconda della durata del ritardo:

se il ritardo della registrazione del contratto di locazione è di 90 giorni la sanzione sarà ridotta al 12%;
se il ritardo è di 91 giorni la sanzione sarà pari al 15% dell’imposta di registro;
se il ritardo è di un anno la penale da pagare aumenterà fino a raggiungere un incremento del 120%.

 

 

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