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Quale durata ha l’ipoteca sull’abitazione in cui vivo?

28 Agosto 2023
Quale durata ha l’ipoteca sull’abitazione in cui vivo?
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Se compro casa con un mutuo garantito, per quanti anni resterà iscritta l’ipoteca?

La casa è un bene essenziale. E tutte le costituzioni annoverano il diritto alla casa come diritto umano fra i più importanti da salvaguardare ed assicurare agli esseri umani. Per acquistarne una, però, è assai spesso necessario accendere un mutuo e inevitabilmente concedere alla banca l’ipoteca sull’appartamento. Quale durata ha l’ipoteca sull’abitazione in cui vivo?
Questo impellente interrogativo agita ogni famiglia che ha comprato la residenza in cui andrà a vivere. Il mutuo infatti significa innanzitutto accollarsi per decenni le rate con le quali restituire alla banca, maggiorato degli interessi, il prestito ricevuto. Un grosso peso graverà annualmente sul bilancio familiare e per tanti anni. E in aggiunta, a rendere ancora meno sereno il clima, ci sarà pure l’ipoteca data alla banca che ha erogato il mutuo. Con l’ipoteca l’istituto bancario si assicura la garanzia necessaria nel caso in cui il debitore non riuscisse a pagare le rate. Grazie all’ipoteca, infatti, la banca avrà una corsia preferenziale, rispetto agli altri eventuali creditori, nella ripartizione del prezzo ricavato dalla vendita all’asta dell’appartamento. Nel seguente articolo analizzeremo per quanti anni resti iscritta l’ipoteca e se esiste un limite massimo di tempo per l’iscrizione ipotecaria. Forniremo anche una descrizione generale di cosa sia l’ipoteca e della disciplina legale di questo importante istituto.

Quali sono le regole fondamentali dell’ipoteca?
Che durata massima ha l’ipoteca?

Quali sono le regole fondamentali dell’ipoteca?

Verifichiamo prima di tutto le regole fondamentali di funzionamento dell’ipoteca fissate dalla legge italiana.

L’ipoteca:

è un diritto reale di garanzia che il debitore concede al creditore su un proprio bene immobile per garantire il pagamento di un credito;
dà al creditore il diritto e la possibilità di pignorare e vendere alle aste giudiziarie il bene su cui l’ipoteca è stata iscritta e poi di essere preferito, rispetto agli altri creditori, nella distribuzione del prezzo ottenuto dalla vendita all’asta pubblica.

Se vuoi comprare casa e non hai il denaro sufficiente, puoi chiedere alla banca un prestito che la banca ti concederà solo se tu gli consentirai di ottenere ipoteca sulla casa che vuoi acquistare con il denaro ricevuto in prestito

L’ipoteca si può iscrivere [1]:

sui beni immobili (appartamenti per civile abitazione, terreni, locali commerciali, ecc.);
sui beni mobili registrati nei pubblici registri come il pubblico registro automobilistico (quindi su autoveicoli e motoveicoli, ma anche su aeromobili ed imbarcazioni);
anche sul diritto di superficie, sul diritto di enfiteusi, sull’usufrutto, sulle quote di beni immobili indivisi [2], sui beni futuri (cioè su beni che il debitore comprerà in futuro o su beni che non sono ancora esistenti [3]) ed anche sull’immobile oggetto di un contratto preliminare.

L’ipoteca sorge nel momento stesso in cui essa viene iscritta nei registri immobiliari (registri oggi gestiti dall’Agenzia delle Entrate), mentre invece il diritto del creditore a poter ottenere l’iscrizione dell’ipoteca nasce:

quando è stabilito in una sentenza (cosiddetta ipoteca giudiziale),
quando lo stabilisce la legge (ipoteca cosiddetta legale),
quando lo decide la volontà delle parti in un contratto (ipoteca volontaria).

L’ipoteca nasce con la sua iscrizione nei pubblici registri

Che durata massima ha l’ipoteca?

Consideriamo ora il tema della durata massima di un’ipoteca.

La normativa attualmente in vigore [4] prevede una durata massima dell’iscrizione ipotecaria di venti anni.

Essa invece si estingue:

nel momento in cui l’iscrizione è cancellata (anche prima del decorso dei venti anni);
quando l’iscrizione non è rinnovata prima che decorrano venti anni;
quando viene saldato totalmente il debito a garanzia del quale l’ipoteca venne iscritta;
nel momento in cui viene distrutto l’immobile ipotecato (come accade quando un disastro naturale dovesse irrimediabilmente lesionare l’appartamento ipotecato);
allorché il creditore dovesse rinunciare all’ipoteca;
nel momento in cui scade il termine di durata dell’ipoteca indicato all’atto dell’iscrizione (al momento dell’iscrizione è possibile infatti stabilire che l’ipoteca avrà una determinata durata);
quando il giudice emette il decreto con cui viene trasferita la proprietà del bene ipotecato a chi se lo sia aggiudicato all’asta e ordina che sia cancellata ogni ipoteca su di esso iscritta.

L’ipoteca resta quindi iscritta per un tempo di venti anni se nel frattempo non si è verificata nessuna delle cause di estinzione sopra indicate.

L’ipoteca può anche durare più di venti anni: se infatti il creditore vuol conservare l’iscrizione dell’ipoteca per altri vent’anni, dovrà provvedere alla cosiddetta rinnovazione dell’ipoteca (prima che scadano i primi venti anni di durata).

Se il debitore paga integralmente il debito, l’ipoteca si estingue prima che decorrano i venti anni e potrà essere cancellata; ma se il debitore non provvede al pagamento, l’ipoteca potrà restare iscritta per venti anni e così via per periodo successivi di venti anni, ma a condizione che prima della scadenza il creditore provveda a rinnovarne l’iscrizione

L’ipoteca ha una durata ventennale.

 

Visto su: La legge per tutti

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