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Qual è la prescrizione dei debiti condominiali?

17 Ottobre 2019
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Qual è la prescrizione dei debiti condominiali?

I termini di prescrizione sono diversi per le quote ordinarie e straordinarie. Da quando si inizia a calcolare la prescrizione delle quote condominiali?

Ora che hai accumulato diversi mesi di arretrato con il condominio e non riesci più a pagare, l’unica speranza per liberarti del pesante fardello è sperare nella prescrizione. L’amministratore è tuo amico e, sino ad oggi, non ti ha mai inviato una diffida formale, limitandosi a ricordarti a voce il debito accumulato. Dall’altro lato, l’assemblea non si riunisce ormai da anni e c’è speranza che la tua morosità passi inosservata ai tuoi vicini. Quanto tempo hai prima che si verifichi la prescrizione dei debiti condominiali?

Come certo saprai, il diritto di credito, qualsiasi esso sia, può essere tutelato in tribunale solo entro un certo periodo di tempo. Oltre tale termine si verifica ciò che comunemente viene chiamata prescrizione. In buona sostanza, al creditore inattivo viene inibita ogni azione legale e il debitore non deve più temere un decreto ingiuntivo, una causa e tantomeno un pignoramento.

Ma attenzione, anche la prescrizione dei debiti condominiali funziona solo in presenza di determinate condizioni. Di tanto parleremo in questo articolo, in modo che tu sappia quanto tempo ti resta da aspettare prima di poterti dire finalmente libero dalla minaccia dell’amministratore.

Indice

1 Qual è la prescrizione dei debiti condominiali?
2 Da quando inizia a decorrere la prescrizione dei debiti condominiali?
3 Come si calcola la prescrizione dei debiti condominiali?
4 Come difendersi da una richiesta di pagamento per debiti condominiali prescritti

Qual è la prescrizione dei debiti condominiali?

La prescrizione ordinaria dei crediti è di 10 anni. In alcuni casi però la legge prevede termini più brevi, di cinque, tre e anche un solo anno. In materia di debiti condominiali, la prescrizione non è sempre uguale, ma dipende dal tipo di spese che bisogna riscuotere. E difatti:

per le quote ordinarie, quelle cioè che si pagano ogni mese per la manutenzione ordinaria e i consumi, pulizia, giardinaggio, compenso amministratore, ecc. la prescrizione è di soli 5 anni (così come previsto dal Codice civile per tutti i pagamenti periodici da effettuare almeno una volta all’anno);
per le quote straordinarie, quelle cioè che vanno corrisposte per i lavori di ristrutturazione e altre spese eccezionali, da affrontarsi di tanto in tanto e di valore particolarmente alto, la prescrizione è di 10 anni.

Questo significa che l’amministratore, a partire dal sesto anno per le quote ordinarie e dall’undicesimo per quelle straordinarie non può più pretendere alcunché dal condomino moroso. Se anche lo facesse, quest’ultimo potrebbe non pagare. Vedremo a breve, però, che, nel caso in cui venga notificato un decreto ingiuntivo al moroso, quest’ultimo dovrà invece attivarsi con un’opposizione entro 40 giorni; diversamente, il decreto diventa definitivo e, nonostante l’intervenuta prescrizione, il debito “risorge”.

Non basta, però, sapere qual è la prescrizione dei debiti condominiali: bisogna anche comprendere da quando inizia a decorrere il termine e da quali atti può essere interrotto. Difatti, è proprio il cosiddetto dies a quo, ossia il giorno da cui parte il conteggio, che determina l’inizio del quinquennio. Allora vediamo cosa dice a riguardo la legge.
Da quando inizia a decorrere la prescrizione dei debiti condominiali?

La regola vuole che la prescrizione inizi a decorrere da quando il diritto può essere esercitato. Un diritto ancora non maturato non può mai prescriversi. Ecco che allora dobbiamo comprendere qual è il primo giorno a partire dal quale iniziare a calcolare i cinque o dieci anni per poter finalmente proclamare la liberazione dai debiti condominiali. Ebbene, a riguardo dobbiamo di nuovo distinguere tra le quote ordinarie e quelle straordinarie.

Per quanto riguarda i debiti condominiali relativi alle quote ordinarie, la prescrizione decorre dal giorno successivo alla delibera di approvazione del rendiconto formato dall’amministratore. E, infatti, è proprio da questo momento che il credito del condominio è esigibile e può essere esercitato in giudizio. Tale è stato l’orientamento più di recente espresso dalla Cassazione [1]. Dunque, per l’ordinaria amministrazione la decorrenza della prescrizione quinquennale parte dalla data della delibera di approvazione del rendiconto delle spese e del relativo stato di riparto. Ricordiamo, a riguardo, che l’assemblea deve riunirsi almeno una volta all’anno, su convocazione dell’amministratore, proprio al fine di approvare tale rendiconto e rendere possibile la riscossione delle quote già ripartite per millesimi e riscosse poi mensilmente.

Invece, per quanto riguarda i debiti condominiali relativi alle quote straordinarie la prescrizione decennale inizia a decorrere dalla delibera che approva i lavori e il piano di riparto presentato dall’amministratore. A differenza delle quote ordinarie, qui la delibera può intervenire in qualsiasi momento dell’anno, a seconda delle esigenze che si presentano in condominio.
Come si calcola la prescrizione dei debiti condominiali?

Ora che sai da quale momento iniziare a calcolare i cinque anni per la prescrizione dei debiti condominiali, ti resta da sapere l’ultimo – importante – aspetto: quello dell’interruzione della prescrizione. Ogni atto formale con cui l’amministratore di condominio ti ricorderà di pagare le quote interromperà tale termine di prescrizione e lo farà ripartire da capo.

Ad esempio, se un giorno dovessi ricevere una raccomandata o una Pec con cui ti viene intimato il pagamento delle quote ordinarie – e così vale a maggior ragione per un decreto ingiuntivo – la prescrizione si interrompe. Dal giorno dopo, riparte il termine e dovrai calcolare altri cinque anni prima di poter cantare vittoria.

Non rilevano le richieste fatte “a voce”, per telefono, con gli avvisi immessi nella cassetta della posta (sempre che tu non ne abbia firmato una copia “per ricevuta”) o quelli lasciati sotto la porta di casa. Neanche la mail ordinaria ha valore legale a meno che tu risponda alla stessa, così dimostrando di averla ricevuta.
Come difendersi da una richiesta di pagamento per debiti condominiali prescritti

Potrebbe succedere che l’amministratore bussi ugualmente alla tua porta a reclamare un debito prescritto. Se così dovesse essere, non ti devi preoccupare: puoi ignorare la sua richiesta. Viceversa, se dovesse notificarti un decreto ingiuntivo per debiti condominiali prescritti sei tenuto a fare opposizione, con un avvocato, entro 40 giorni. Diversamente, il decreto diventa definitivo e dovrai pagare ciò che, altrimenti, non sarebbe dovuto.

Visto su : La legge per tutti

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