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Dati sensibili: quali sono?

29 Novembre 2017
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Dati sensibili: quali sono?

I dati sensibili sono quei dati personali che riguardano la sfera più intima dell’individuo e, pertanto, necessitano di una speciale protezione

Nell’era del digitale la tutela della privacy è divenuto uno degli obiettivi più importanti da raggiungere. Riprese in pubblico, fotografie, abbonamenti a riviste, iscrizioni a piattaforme online: tutto viaggia velocemente nella rete, rendendo di dominio pubblico (o quasi) i dati personali. Per porre un argine alla diffusione esagerata delle informazioni, la legge italiana ha previsto che alcune di esse possano essere trattate solamente con il consenso espresso dell’interessato ovvero con l’autorizzazione preventiva del Garante della privacy. Si tratta dei cosiddetti dati sensibili. Questi sono dei particolari dati personali che, per la loro delicatezza, necessitano di una disciplina particolare. Vediamo quali sono i dati sensibili.

Indice

1 I dati personali
2 I dati sensibili
3 La protezione e il trattamento dei dati sensibili
4 I dati sensibilissimi

I dati personali

I dati personali sono tutte le informazioni che identificano o rendono identificabile una persona fisica e che possono fornire dettagli sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, ecc. Tra i dati personali rientrano i dati identificativi, i dati giudiziari e quelli sensibili. I primi permettono l’identificazione diretta della persona, come i dati anagrafici (nome e cognome), le immagini, le fotografie, ecc. I secondi (cioè quelli giudiziari) sono in grado di rivelare l’esistenza dei provvedimenti giudiziari soggetti ad iscrizione nel casellario giudiziale (sentenze penali di condanna oramai definitive, patteggiamento, decreto penale di condanna, ecc.) o la qualità di imputato o di indagato (carichi pendenti).
I dati sensibili

All’interno dei dati personali, i dati sensibili sono quelli che rivelano l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, lo stato di salute e la vita sessuale [1]. I dati sensibili sono soggetti, per la loro delicatezza, ad un particolare trattamento giuridico. Vediamo quale.
La protezione e il trattamento dei dati sensibili

Il codice della privacy prevede che i dati sensibili, così come quelli giudiziari, quando sono contenuti in elenchi, registri o banche dati, tenuti con l’ausilio di strumenti elettronici, devono essere trattati con tecniche di cifratura o impiegando codici identificativi o altre soluzioni che li rendano temporaneamente incomprensibili anche a chi è autorizzato ad accedervi e permettono di identificare gli interessati solo in caso di necessità. Per quanto riguarda il trattamento dei dati sensibili da parte di soggetti privati, il codice prevede che possano essere trattati solo con il consenso scritto dell’interessato e previa autorizzazione del Garante. Per quanto riguarda invece il trattamento dei dati sensibili da parte di soggetti pubblici, la legge prevede che il trattamento dei dati sensibili è consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge nella quale sono specificati i tipi di dati che possono essere trattati, le operazioni eseguibili e le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite.
I dati sensibilissimi

All’interno della categoria dei dati sensibili ve ne sono due che, per la loro particolare importanza, sono sottoposti ad un trattamento ancora più rigido: sono i dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale di una persona. Il codice della privacy prevede che quando il trattamento concerne questo tipo di dati, esso è consentito se la situazione giuridicamente rilevante che si intende tutelare con la richiesta di accesso ai documenti amministrativi è di rango almeno pari ai diritti dell’interessato, ovvero consiste in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile [2]. In parole povere, significa che ogni volta che qualcuno (persona fisica o giuridica, pubblica o privata) chiede l’accesso a questa particolare tipologia di dati, deve dimostrare di avere un interesse più che fondato, meritevole di tutela almeno quanto l’informazione cui intende accedere. Spetterà al giudice effettuare il bilanciamento tra il diritto alla riservatezza della persona fisica cui i dati si riferiscono e l’interesse sotteso alla richiesta di accesso.

 

 

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