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Come si legge una busta paga

7 Luglio 2023
Come si legge una busta paga
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Scopri come leggere correttamente la busta paga e comprendere tutti i dati presenti sul cedolino dello stipendio. Dall’intestazione ai dettagli relativi al datore di lavoro e al dipendente.

La busta paga è un documento essenziale che ogni lavoratore riceve mensilmente con il pagamento della propria retribuzione per comprendere come questa è stata calcolata e individuare le singole voci che la compongono. Tuttavia, comprendere e interpretare correttamente la busta paga può risultare complesso per molti. Cosa rappresentano tutti quei numeri e acronimi? Come si legge la busta paga? Quali sono i dettagli relativi al datore di lavoro e al dipendente? Cosa indica l’intestazione? In questo articolo, esploreremo passo dopo passo come leggere il cedolino paga e comprenderne ogni aspetto.

Indice

Gli elementi dell’intestazione
I dettagli relativi al lavoratore dipendente
Il libro unico del lavoro
Modalità di calcolo dello stipendio nella busta paga
La struttura della retribuzione
Modalità di calcolo della retribuzione in busta paga
Fringe benefit e welfare aziendale

Gli elementi dell’intestazione

L’intestazione della busta paga contiene informazioni cruciali relative al datore di lavoro. Ecco i principali elementi che troverai nella testata:

Azienda: questo campo riporta i dati identificativi del datore di lavoro, ovvero l’azienda che eroga la retribuzione.

Codice fiscale: viene indicato il codice fiscale dell’azienda.

Posizione Inps: questo spazio riporta il numero di posizione Inps del datore di lavoro, che corrisponde alla matricola assegnata dall’Istituto all’apertura della posizione previdenziale aziendale.

Posizione Inail: riporta il numero di posizione Inail (Pat) assegnato all’azienda. Se l’azienda ha più posizioni Inail a causa di diverse tipologie di lavorazioni assicurabili, sarà necessario evidenziare il numero corrispondente all’attività svolta dal dipendente.

Periodo di paga: indica l’unità di tempo per la quale viene calcolata e corrisposta la retribuzione. La sua durata è stabilita dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

I dettagli relativi al lavoratore dipendente

La testata della busta paga contiene anche informazioni specifiche relative al lavoratore. Ecco i principali dettagli che troverai:

Cognome, nome, codice fiscale, indirizzo, data e luogo di nascita: questi campi riportano le generalità del dipendente.

Data di assunzione: indica la data di inizio del rapporto di lavoro.

Data di cessazione: viene indicata la data di risoluzione del rapporto di lavoro. Questa informazione è presente sull’ultima busta paga consegnata al dipendente.

Qualifica: qui viene indicata la qualifica o categoria occupata dal dipendente, ad esempio dirigente, quadro, impiegato o operaio.

Livello: corrisponde all’inquadramento contrattuale del dipendente e determina gli aspetti normativi ed economici previsti dal contratto collettivo di riferimento.

Percentuale di lavoro part-time: viene indicata la percentuale di lavoro svolto dai dipendenti assunti a tempo parziale rispetto a quelli a tempo pieno.

Prossimo scatto: questo campo riporta la data in cui avverrà lo scatto di anzianità successivo, previsto dal contratto collettivo.

Il libro unico del lavoro

Il libro unico del lavoro, noto come Lul, è un elemento fondamentale nella gestione dei rapporti di lavoro. Contiene il calendario delle presenze, nel quale vengono registrate le ore di lavoro prestate, comprese quelle straordinarie, le assenze e le ferie dei dipendenti. Questo strumento consente di documentare le presenze e di monitorare le attività dei dipendenti in conformità con le normative vigenti.

Modalità di calcolo dello stipendio nella busta paga

La busta paga non contiene solo informazioni sulla retribuzione, ma anche dettagli su come viene calcolata. È importante comprendere le diverse modalità di calcolo dello stipendio e i vari componenti che influenzano la sua struttura. Qui di seguito esploreremo come calcolare correttamente la retribuzione presente nella busta paga. Scopriremo anche cosa sono i fringe benefit e il welfare aziendale e come vengono inclusi nel documento.

La struttura della retribuzione

La retribuzione presente nella busta paga può essere suddivisa in diverse categorie:

Retribuzione diretta e indiretta: la «retribuzione diretta» è la parte della retribuzione che riguarda l’effettiva prestazione lavorativa del dipendente ed è stabilita dal contratto collettivo. Include elementi come la paga base, la contingenza, lo scatto di anzianità e possibili superminimi individuali.

La retribuzione diretta è formata da diverse voci. Vediamole singolarmente.

La paga base: rappresenta uno degli elementi retributivi stabiliti dai singoli contratti collettivi in corrispondenza di ogni livello di inquadramento del dipendente. È un valore che può variare solo per espressa previsione contrattuale, come in occasione dei rinnovi.

La contingenza: si tratta di un tassello della retribuzione finalizzato, un tempo, all’adeguamento del livello della paga alla dinamica del costo della vita. Dal 1991, gli importi dell’indennità di contingenza sono rimasti congelati. Perciò per tutti i lavoratori (con esclusione dei dirigenti) al fine di adeguare il salario al costo della vita, è stato introdotto dalle organizzazioni sindacali il cosiddetto elemento distinto della retribuzione (Edr) pari a 10,33 euro mensili.

La contrattazione collettiva spesso tende ad accorpare i suddetti elementi retributivi (paga base, contingenza, Edr) in un’unica voce retributiva denominata «minimo contrattuale».

Lo scatto di anzianità: rappresenta una voce retributiva mirata a premiare l’anzianità di servizio del dipendente presso la stessa azienda. Le modalità di determinazione e quantificazione di questo importo sono indicate in ciascun contratto collettivo.

Può, inoltre, essere presente nella paga un superminimo individuale: si tratta di un aumento di merito o ad personam stabilito tra datore di lavoro e lavoratore (in via assorbibile o meno) come compenso che si aggiunge al minimo contrattuale previsto; solitamente è concordato in sede di assunzione o come integrazione successiva al contratto di lavoro.

La «retribuzione indiretta», invece, riguarda gli importi dovuti al lavoratore in caso di determinati eventi, come malattia, maternità, ferie, festività, e così via.

Retribuzione differita, lorda e netta: la retribuzione differita comprende emolumenti che maturano nel tempo ma vengono erogati successivamente, come il trattamento di fine rapporto e le mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima). La retribuzione lorda rappresenta la somma della retribuzione diretta e differita, escluso il trattamento di fine rapporto, e include le trattenute fiscali e previdenziali. Infine, la retribuzione netta è l’importo effettivamente liquidato al dipendente dopo aver sottratto le ritenute sociali, fiscali e finanziarie.

Modalità di calcolo della retribuzione in busta paga

Esistono due principali modalità di calcolo dello stipendio in busta paga: la mensilizzazione e l’orario.

Calcolo mensilizzato: in questo sistema, la retribuzione lorda spettante al dipendente è di uguale importo ogni mese, indipendentemente dal numero di giorni lavorativi o dalle assenze previste dal contratto (come ferie o festività). Viene assegnata una retribuzione fissa mensile, e se è necessario calcolare il valore orario, si utilizza il “divisore orario” specificato nel contratto collettivo.

Calcolo orario: questo sistema prevede che la retribuzione lorda sia calcolata in base alle ore effettivamente lavorate dal dipendente durante il mese, inclusi i periodi di ferie o altre assenze retribuite. La retribuzione viene determinata in base al numero di ore lavorate e può essere utilizzata principalmente per i lavoratori operai.

Fringe benefit e welfare aziendale

Nella busta paga possono essere inclusi anche fringe benefit e voci relative al welfare aziendale.

Fringe benefit: i fringe benefit sono una parte della retribuzione che non viene corrisposta in denaro, ma tramite l’erogazione di beni e servizi. Sono soggetti a disposizioni fiscali specifiche e possono includere buoni spesa, auto aziendali a uso promiscuo, alloggi assegnati ai dipendenti, prestiti agevolati e altri vantaggi.

Non concorre a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore nel periodo d’imposta a 258,23 euro; qualora il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito.

Welfare aziendale: il welfare aziendale è un piano aziendale finalizzato a offrire benefit ai dipendenti, come beni, prestazioni, opere e servizi in natura o come rimborso spese. Può essere istituito volontariamente dal datore di lavoro, tramite accordi di secondo livello o in base al contratto collettivo nazionale di lavoro. Il welfare aziendale offre vantaggi fiscali e contributivi sia ai dipendenti che ai datori di lavoro.

 

 

 

Visto su: La legge per tutti

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