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Chi sono gli eredi legittimi in caso di morte?

21 Novembre 2023
Chi sono gli eredi legittimi in caso di morte?
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Come si divide un’eredità senza testamento: chi sono gli eredi legittimi. I diritti dei figli e del coniuge.

La morte di un familiare innesca una complessa procedura di successione volta a identificare innanzitutto gli eredi e poi le quote ad essi spettanti. Questa ripartizione viene disciplinata, in assenza di testamento, dal codice civile.

In questo articolo vedremo chi sono gli eredi legittimi in caso di morte e quali diritti hanno. Comprenderemo poi che differenza c’è tra eredi legittimi ed eredi legittimari. Ma procediamo con ordine.

Indice
Chi sono gli eredi legittimi?
Chi sono gli eredi legittimari?
Cosa succede se una persona muore senza fare testamento?
Qual è la differenza tra erede legittimo, erede legittimari e testamentario?
Chi sono gli eredi legittimi e quali le loro quote?
Chi sono gli eredi legittimi: la tabella
Cosa succede se ci sono eredi sia legittimari sia testamentari?

Chi sono gli eredi legittimi?
Gli eredi legittimi sono le persone che la legge identifica come eredi se il defunto non ha fatto testamento e che, quindi, hanno diritto a una quota del patrimonio ma rispondono anche, nella stessa percentuale, dei debiti del defunto.

È quindi il codice civile a individuare chi eredita quando il cosiddetto de cuius (ossia colui della cui successione si discute) non ha lasciato indicazioni specifiche.

Chi sono gli eredi legittimari?
Il concetto di eredi legittimari è completamente diverso. Esso si riferisce a quei familiari stretti del defunto che, con o senza testamento, hanno sempre diritto a una quota minima del suo patrimonio e pertanto non possono mai essere diseredati.

Gli eredi legittimari sono il coniuge, anche se separato (purché senza “addebito”), i figli (nati dentro o fuori il matrimonio, anche adottivi) e, in assenza di figli, i genitori.

Gli eredi legittimari che non abbiano ricevuto la “legittima”, ossia la quota minima del patrimonio del defunto, possono agire entro 10 anni dall’apertura della successione per contestare la divisione ereditaria e, se ciò non dovesse bastare, impugnare anche le donazioni fatte dal de cuius in vita.

Cosa succede se una persona muore senza fare testamento?
La legge italiana, attraverso il Codice Civile, regola dettagliatamente chi sono gli eredi legittimi e quali quote di eredità spettano loro. Questa procedura di spartizione dell’eredità va sotto il nome di successione legittima perché segue le regole dettate dalla “legge” (di qui la parola “legittima”, da non confondere invece con la “quota legittima” che invece è quella che spetta ai legittimari).

Qual è la differenza tra erede legittimo, erede legittimari e testamentario?
Un erede legittimo è un erede riconosciuto dalla legge. Invece, un erede testamentario è una persona nominata nell’ultimo testamento del defunto. Se non c’è un testamento, o se il testamento non copre l’intera eredità, gli eredi legittimi hanno diritto a una parte dell’eredità secondo le quote previste dalla legge.

Diverso è l’erede legittimario: è colui che, indipendentemente dalla volontà espressa dal defunto in un eventuale testamento, ha sempre diritto a una quota del patrimonio; tali soggetti sono, come detto, il coniuge, i figli e i genitori (in mancanza di figli).

Chi sono gli eredi legittimi e quali le loro quote?
La quota di eredità spettante agli eredi legittimi è determinata dal codice civile.

Vengono privilegiati gli eredi in grado di parentela più prossimo al defunto. In mancanza, si passa agli eredi di grado più lontano: in pratica, i parenti più prossimi escludono quelli più remoti.

Vediamo dunque le varie situazioni che si possono verificare.

Con solo il coniuge. Se il defunto lascia solo il coniuge (senza figli, genitori, fratelli o sorelle), il coniuge diventa l’unico erede universale.

Coniuge e figli. Se il defunto lascia il coniuge e:

un figlio: il coniuge eredita metà dell’eredità.
più figli: il coniuge eredita un terzo dell’eredità.
Coniuge, genitori e/o fratelli/sorelle. In assenza di figli, ma con la presenza di genitori e/o fratelli/sorelle:

il coniuge riceve due terzi dell’eredità.
il resto (un terzo) va agli ascendenti e/o ai fratelli/sorelle.
Senza coniuge, solo figli. Se non c’è coniuge, i figli ereditano tutto, dividendo il patrimonio in parti uguali.

Figlio premorto o rinunciatario. Se un figlio è deceduto prima o ha rinunciato all’eredità, i suoi figli (nipoti del defunto) ereditano la quota che sarebbe spettata al genitore.

Senza figli e coniuge: solo genitori o fratelli/sorelle. Se mancano figli e coniuge:

l’eredità va ai genitori, o in assenza, ai fratelli/sorelle;
se ci sono sia genitori che fratelli/sorelle, la metà va ai genitori e l’altra metà ai fratelli/sorelle.
Fratello/sorella premorto o rinunciatario. Se un fratello/sorella è deceduto prima o ha rinunciato all’eredità, i suoi figli ereditano la quota del genitore.

Parenti fino al 6° grado. In assenza di figli, genitori, fratelli/sorelle, l’eredità va ai parenti fino al sesto grado (come cugini, zii, nipoti dei fratelli/sorelle). I parenti di grado inferiore escludono quelli di grado superiore.

Mancanza di parenti fino al 6° grado. Se non ci sono parenti fino al quarto grado, l’eredità è devoluta allo Stato.

Cosa succede se ci sono eredi sia legittimari sia testamentari?
In presenza di un testamento, gli eredi testamentari ricevono quanto loro assegnato nel testamento. Tuttavia, gli eredi legittimari hanno diritto a una parte dell’eredità, nota come “legittima”, che non può essere negata loro nemmeno da un testamento. Se il testamento assegna più della quota disponibile agli eredi testamentari, gli eredi legittimi possono avviare l’azione di riduzione per riportare le quote ai limiti previsti dalla legge.

 

Visto su: La legge per tutti

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