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Cancellazione del cattivo pagatore.

13 Settembre 2022
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Fino a quando si rimane nella black list della Crif, la Centrale rischi finanziari? Come verificare se il proprio nome è stato cancellato?

Avere l’etichetta del «cattivo pagatore» non è certo una cosa di cui vantarsi: vuol dire avere disonorato l’impegno di restituire un prestito, in tutto o in parte. Significa, insomma, non essere affidabile. Poco importa se il mancato rispetto del debito contratto è dovuto alla mancata voglia di portarlo fino in fondo o a difficoltà oggettive che impediscono di versare ogni mese la rata di un mutuo o di un prestito: ormai, quando ci si trova nella «lista nera», si rischia di avere dei seri problemi a chiedere nuovi finanziamenti. Tuttavia, non è detto che si rimanga a vita in quell’elenco poco desiderabile: la cancellazione del cattivo pagatore dalla Crif (la Centrale rischi finanziari) è possibile in certi tempi e a determinate condizioni.

Ma come ci si finisce nel registro della Crif? E quanto tempo ci si rimane? Quando e come, insomma, è possibile ripulire questa sorta di «fedina finanziaria» che può mettere a repentaglio futuri investimenti? Vediamo.

 

Indice

1 Come funziona l’elenco dei cattivi pagatori?
2 Come si finisce nella lista dei cattivi pagatori?
3 Quando avviene la cancellazione del cattivo pagatore?

Come funziona l’elenco dei cattivi pagatori?

La Centrale rischi finanziari, nota come Crif, è una società che si occupa della gestione del più importante sistema di informazioni creditizie (Sic) presente in Italia. Questo sistema si chiama Eurisc. Si tratta di una banca dati che contiene tutte le informazioni sui finanziamenti richiesti ed erogati a privati e ad imprese. Tutta questa massa di dati viene trasferita alla Crif dalle banche e dalle società finanziarie che aderiscono volontariamente al sistema.

Succede, allora, che quando un privato o un’azienda chiede un finanziamento, i potenziali creditori possono accedere liberamente alle informazioni contenute in Eurisc in modo da poter valutare l’affidabilità del cliente. In altre parole, si può verificare se il richiedente è in grado o meno di restituire il prestito, oppure la condotta che ha avuto in passato in situazioni analoghe.

Nella banca dati, quindi, vengono registrate le informazioni in caso di ritardo di un pagamento, ma anche:

quando la banca o la finanziaria, durante la fase di istruttoria, valuta la richiesta;
quando viene erogato il finanziamento;
quando vengono effettuati i pagamenti per la restituzione del debito, con aggiornamenti periodici sul versamento delle rate.

Come si finisce nella lista dei cattivi pagatori?

La segnalazione che arriva al Sistema di informazioni creditizie dalla banca o dalla finanziaria viene resa visibile per la prima volta sulla Crif quando c’è un mancato versamento per due mesi consecutivi o per due rate di fila. Il cliente, 15 giorni prima della segnalazione al Sic da chi gli ha concesso il credito, riceverà una comunicazione con cui viene avvisato del ritardo e della conseguente segnalazione. Così facendo, il debitore ha due settimane di tempo per sapere se si è trattato di un errore tecnico che non dipende dalla sua volontà. Ad esempio, un ritardo nel versamento dello stipendio o di altra entrata che lui dava per stabilita e che, invece, non è arrivata.

Nel Sistema di informazioni creditizie gestito dalla Crif finiscono, da un lato, i dati relativi all’identità della persona, quindi nome, cognome, codice fiscale, recapiti, reddito, sesso ed età, stato civile, ecc. Dall’altro, invece, ci sono le informazioni sui finanziamenti registrate per categorie, cioè:

rateali, quando si tratta di prestiti o mutui;
non rateali, se si tratta di fidi di conto, finanziamenti di anticipo su effetti o all’import/export;
carte di credito.

In particolare, restano memorizzati:

il singolo rapporto di credito: la tipologia del finanziamento e la fase in cui si trova, il piano di rimborso, la banca o la società che lo ha erogato e che ha trasmesso le informazioni;
il rimborso del credito: il debito residuo, andamento dei versamenti (è qui che si vede se il soggetto interessato è o non è un cattivo pagatore), eventuali contenziosi, ecc.;
data in cui sono state aggiornate le informazioni precedenti.

Quando avviene la cancellazione del cattivo pagatore?

Una volta che tutte queste informazioni sono rimaste registrate nel sistema gestito dalla Crif e sono visibili a chiunque abbia il diritto di accedervi, quando avviene la cancellazione del cattivo pagatore?

In altre parole, fino a quando si rimane nella black list? Ci sono diverse variabili. In caso di:

finanziamento richiesto ed in corso di valutazione​: 180 giorni dalla data della richiesta;
richieste di finanziamento rinunciate o rifiutate: 90 giorni dalla data di aggiornamento con l’esito di rinuncia o rifiuto;
finanziamento rimborsato regolarmente: 60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito, ovvero dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tale data. In caso di compresenza di rapporti con eventi positivi e di altri con eventi negativi, si applica il termine di conservazione previsto per i rapporti con eventi negativi non sanati;
ritardo nel pagamento di 1 o 2 rate o mensilità: 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
ritardo nel pagamento di 3 o più rate o mensilità: ​24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
finanziamento non rimborsato (eventi negativi non sanati, quali morosità, gravi inadempimenti, sofferenze): 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui l’ente partecipante ha fornito l’ultimo aggiornamento, in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso. Al massimo, fino a 60 mesi dalla data di scadenza del rapporto, come risulta dal contratto.

Per sapere se si è stati cancellati dall’elenco dei cattivi pagatori, è possibile controllare se il proprio nome si trova ancora nella banca dati. A tale scopo, bisogna inviare una richiesta compilando il modulo online messo a disposizione dalla Crif per privati o aziende, allegando una copia di un documento di identità. La risposta arriverà via e-mail entro 30 giorni dalla data in cu la Centrale ha ricevuto il tutto.

L’accesso per le persone fisiche è gratuito. Per le aziende, invece, il contributo è pari a:

4 euro, Iva inclusa, nel caso in cui vengano rilevate informazioni;
10 euro se non è presente alcuna informazione.

Il pagamento deve avvenire entro 15 giorni dal ricevimento della lettera di riscontro con carta di credito oppure presso un punto vendita Sisal Pay utilizzando il codice a barre ricevuto.

Visto su : La legge per tutti

 

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